Le alghe alimentano l’edilizia
Le alghe sono oramai presenti in tutti i campi dell’innovazione e tra questi non troviamo solo l’alimentazione, la salute, il benessere, ma anche il design, la ricerca di nuovi materiali per sostituire le plastiche inquinanti e infine lo studio di nuove tecnologie in grado di rivoluzionare in meglio la nostra vita di tutti i giorni. A quest’ultima categoria appartiene l’utilizzo delle alghe marine di cui parliamo oggi.
La tedesca Arup infatti, azienda che si occupa di design, sta sperimentando ad Amburgo la prima facciata di un edificio bioreattiva al mondo in quella che sarà la prima costruzione interamente alimentata ad alghe. La bioreattività è la proprietà del materiale naturale di rispondere agli stimoli esterni modificando il suo comportamento; grazie allo sfruttamento di alcuni comportamenti delle alghe è possibile ad esempio creare ombra con il sole. Non solo, grazie alla stimolazione della veloce crescita delle alghe maggiore è l’illuminazione e maggiore sarà la capacità delle alghe di creare ombra.
Le vetrate della BIQ House, questo il nome dell’innovativo edificio tedesco, contengono per l’appunto microalghe alimentate da acqua pompata lungo un percorso che le attraversa tutte, per garantire nutrimento al materiale organico e per spingere le alghe ormai mature verso un apparato di fermentazione che dalle stesse creerà biogas per alimentare l’intero edificio. Grazie a questa pompa è inoltre possibile riscaldare naturalmente l’acqua con la luce del sole per l’utilizzo domestico e tenere a temperatura costante l’interno delle abitazioni, inoltre come abbiamo già detto la crescita delle alghe garantisce ombreggiatura e temperatura costanti in tutto l’edificio.
Tutta questa innovazione è ovviamente del tutto naturale e con zero impatto per il nostro pianeta, fornendo una vera alternativa all’utilizzo delle risorse! Inoltre l’aspetto di questo edificio è molto piacevole e crea nuove possibilità per il design e l’estetica! E voi cosa ne pensate? Raccontatecelo nei commenti!
Fonti: dezeen.com; arup.com
bisogna incentivare molto di più queste fantastiche idee
Caro Andrea, hai proprio ragione! Non possiamo che sperare di poter presto vedere questo genere di edifici anche in Italia!