La ceramica green fatta di alghe

diatomee

Immagini al microscopio di alghe diatomee

Il mondo delle alghe è così ampio che non comprende solo le specie che siamo oramai abituati a vedere sulle nostre tavole, ma comprende anche specie, diffusissime, completamente invisibili all’occhio umano. Un esempio è l’alga Diatomea, organismo unicellulare dalle proprietà uniche facilmente reperibile in acque sia dolci che salate.

Per questo motivo i designers dell’Hybrid Design Lab della Seconda Università di Napoli non si sono lasciati sfuggire questa materia prima per innovare il mondo del design e dello studio sui materiali, creando una vera e propria porcellana di alghe. Naturalmente si tratta di un materiale che offre un bassissimo impatto ambientale, ma i ricercatori contano di riuscire in futuro, grazie a queste alghe, a costruire un materiale che assorba anidride carbonica dall’aria per trasformarla in ossigeno.

a885571af57d61aa9a91062f1862aa3fLa Diatomea, da qualche anno riscoperta dalla comunità scientifica, offre numerose possibilità: la sua struttura esterna di silice amorfa idrogenata, ad esempio, può essere una fonte quasi inesauribile di materiale nano-strutturato per l’industria tecnologica a costo zero e nessun danno per l’ambiente!

La ricerca dei designers partenopei però non si ferma qui: anche lo studio delle forme prende spunto dalla natura, sfociando in una vera e propriaf0eae1973dc2fb4b915b770f4e95ccb6 disciplina che prende il nome di “biomimetica”, dove qualsiasi problema che il design si ponga è probabilmente già stato affrontato dall’evoluzione biologica, e naturalmente risolto brillantemente. La natura infatti, in quattro miliardi di anni di storia, è riuscita ad adattare le sue forme in maniera funzionale ai più svariati scopi e il compito del designer è di scoprire e riadattare quello che il nostro pianeta ha già fatto!

Fonti: hybriddesignlab.it; corriereinnovazione.corriere.it; arpa.umbria.it, omgitstriciac.tumblr.com

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