Aequorea, la città sottomarina fatta di alghe
Una città subacquea stampata in 3d dalle alghe? Sì, è proprio questo il grandioso e visionario progetto dell’architetto Vincent Callebaut, che ha chiamato la sua creazione Aequorea, dal nome di una particolare medusa bioluminescente.
La città sarebbe posizionata non lontano dalle coste di Rio de Janeiro, in Brasile, e dimostrerebbe a tutti che non è più follia, ma una realtà poter pensare ad una città completamente sostenibile ed autosufficiente, fin dalla sua produzione, utilizzando materiali come Algoplast, una plastica fatta di alghe e rifiuti marini e stampata in 3D.
Il progetto parte dalle logiche della biomimetica per integrarsi perfettamente con l’ambiente, non solo non danneggiandolo ma facendo del bene al nostro pianeta, ripulendolo dall’immondizia, con un’economia totalmente autosotenuta – dal carburante al cibo – in maniera green, in grado anche con la coltivazione delle alghe marine di fornire grandi quantità di ossigeno.
Nell’idea dell’architetto quattro cupole galleggianti forniscono l’accesso alla “Atlantide” moderna e lo spazio necessario a laboratori, impianti di riciclaggio, spazio di coworking, perfino campi sportivi e orti, per poi svilupparsi in verticale, come un grattacielo al contrario, fino a 1000 metri sotto il livello del mare, offrendo spazio a più di un milione di metri quadri di spazio adibito ad abitazione, suddiviso in 10000 unità.
Il progetto, perfettamente studiato fin nei minimi particolari compreso il costo di produzione, ci dice che il nostro stile di vita non è più possibile, dal momento che il 50% dell’ossigeno del nostro pianeta, prodotto dall’oceano, non è più sufficiente a contrastare il nostro inquinamento e la produzione di anidride carbonica. Ma oggi si può cambiare; la modernità infatti non deve necessariamente uccidere la natura ma, al contrario, è possibile fin da oggi migliorare il nostro impatto sul pianeta non solo per l’ambiente ma anche per la nostra salute, con le alghe come prezioso alleato!
Vi piacerebbe vivere in un posto del genere? Diteci cosa ne pensate!
Fonti: vincent.callebaut.org; ehabitat.it