OOHO BALLS ora la bottiglia dell’acqua me la mangio..
Per fermare ogni anno 1 miliardo di bottiglie di plastica che raggiungono l’oceano e per fermare 300 milioni di chilogrammi di CO2 emessi oggi la bottiglia di plastica non debbo riciclarla ma posso mangiarla.
Il consumo di risorse non rinnovabili per le bottiglie monouso e la quantità di rifiuti generati sono profondamente insostenibili. Lo scopo di Ooho è quello di fornire la stessa comodità delle bottiglie di plastica limitando l’impatto ambientale.
Da oggi l’acqua si può… mangiare. L’impossibile è diventato realtà grazie alla startup britannica Skipping Rocks Lab, fondata a Londra da tre giovani ingegneri spagnoli, che è riuscita a creare delle bolle d’acqua – chiamate Ooho balls – grandi quanto una pallina da ping pong in grado di contenere acqua grazie a una membrana esterna fatta di estratti vegetali e alghe, quindi commestibile e biodegradabile, e che può resistere da quattro a sei settimane. Le palline si mangiano rompendo la membrana tra la lingua e il palato, per poi bere la bevanda contenuta al suo interno.
Questo imballaggio flessibile, sferico può essere utilizzato anche per altri liquidi, tra cui acqua, bibite, liquori, ed è meno costoso della plastica.
Dall’idea alla produzione su larga scala il passo è però lungo. È nata così la campagna di crowdfunding che ha permesso ai giovani ricercatori di raccogliere ben 700mila dollari, segno che l’idea piace, e tanto, al pubblico, soprattutto per i suoi risvolti ambientali. Il prossimo passo sarà quello di rendere la bolla disponibile in grandi eventi, come maratone o concerti: forse, provandola e toccandola con mano, sempre più persone si convinceranno che risparmiare la plastica utilizzata per le bottiglie d’acqua è davvero possibile.
La nuova frontiera ambientale, con Ooho balls, vuole essere un passo avanti anche al concetto di riciclo. «Don’t recycle water bottles, eat them instead». Chiaro, no?